“Ho cercato di trattare questa vicenda con la massima sensibilità, partendo dalla mia identificazione di bambino e dall’idea che se non fosse caduto in quel pozzo, Alfredino, avrebbe fatto un cammino parallelo al mio, ascoltando la stessa musica, vivendo le stesse esperienze. Ho cercato di curare un poco il dolore con la poesia. Di riportarlo in vita, attraverso di me, con me. Era tutto quello che potevo fare per lui”.
Fabio Banfo
Alfredino. L'Italia in fondo a un pozzo
Il primo giornalista accorso sul posto, il venditore di panini che ha lucrato sulla folla di Vermicino, il presidente Pertini, i robot Mazinga e Goldrake di cui Alfredino era appassionato, il vigile che per ore ha parlato con lui per cercare di rassicurarlo e infondergli speranza.
E poi Angelo Licheri, scelto per il suo corpo minuto per calarsi in quel pozzo infernale che rimase quaranta minuti appeso a testa in giù a tentare inutilmente di imbracare il bambino e salvarlo…
Ma il personaggio centrale è Alfredino, quel bambino perduto, come fosse l’anima dell’Italia, inghiottita dal buio, perduta per sempre, per sempre incastonata in un diamante, come il blocco di ghiaccio azotato in cui fu conservato il suo corpo, prima di recuperarlo dalla tenebra in cui è venuto a mancare a noi tutti.
Spettacolo vincitore del Premio Fersen alla Regia 2021, XVI edizione.
Miglior spettacolo e miglior drammaturgia Doit Festival di Roma 2017.
Centro Teatrale MaMiMò
Crediti
regia Serena Piazza
uno spettacolo di Effetto Morgana
produzione Centro Teatrale MaMiMò
realizzato con il Patrocinio del Centro Alfredo Rampi Onlus