LEI architetto, LUI laureato in giurisprudenza, si innamorano durante l’ennesimo colloquio di lavoro di una vita precaria, e insieme sognano un futuro migliore. Ma il buio si fa strada nelle loro vite, un buio contemporaneamente metaforico e fisico.
Il buio non è tenero
Quanto tempo abbiamo? Quanto tempo ho? Sono ancora in tempo? Esistono età in cui “hai tutta la vita davanti” ma già hai fatto scelte importanti e i sogni devono assumere la forma di progetto perché possano trovare spazio nella realtà. In una società in cui la felicità dipende dal binomio successo-fallimento e in cui l’ultima parola sembra averla la precarietà, forse il futuro è proprio l’incertezza. In un buio che fa paura. Diventare adulti significa, forse, abituarsi al buio?
il turno di notte
"il turno di notte" è una compagnia che crede nella figura dell'attore-autore, nell'intreccio dei linguaggi e nella necessità di proporre allo spettatore una condivisione diretta.
«Il nostro nome arriva da I. Sarajlic, che durante l’assedio di Sarajevo creava serate di poesia in cui le persone potevano stare insieme e allontanare in qualche modo la morte. Diceva: “Chi ha fatto il turno di notte per impedire l’arresto del cuore del mondo? Noi, i poeti”. E il teatro, ci sentiamo di aggiungere noi.»
Crediti
uno spettacolo di: Il Turno di Notte
di e con Silvia Pallotti e Tommaso Russi
consulenza al movimento scenico: Stefania Tansini
scene: Marianna Cavallotti
musiche: Stefano Bossi
produzione: "il turno di notte" con il sostegno di Accademia Teatrale Veneta
di e con Silvia Pallotti e Tommaso Russi
consulenza al movimento scenico: Stefania Tansini
scene: Marianna Cavallotti
musiche: Stefano Bossi
produzione: "il turno di notte" con il sostegno di Accademia Teatrale Veneta